glock17Qualche anno fa presi il porto d’armi uso sportivo, acquistai la mia prima pistola, una glock 17 e cercai un poligono nella mia città dove poter esercitarmi e cimentarmi in qualche tiro.

Non ero un gran tiratore, non lo sono neanche adesso, anche se sono parecchio migliorato.

Parlando e curiosando già dai primi giorni sentii parlare della ricarica domestica delle munizioni:

La ricarica domestica consiste nell’assemblaggio di munizioni con l’ausilio di presse e die (matrici). In questo modo si abbatte notevolmente il costo delle munizioni per l’allenamento sportivo, oltre ad aver la possibilità di realizzare munizioni con maggiore performance adattandole alla personale pratica sportiva.

Da subito cercai informazioni in rete e acquistai la mia prima pressa, una mono stazione della  Lee, i miei primi die 9×21, oops 9Luger un chilo di polvere gm3, un paio di scatole di inneschi, palle ramate calibro 9 e cercai subito le tabelle di ricarica (fondamentale ! si sperimenta ma non si scherza con la ricarica).

Calibrare il tutto non fu cosa semplice, ero e lo sono tuttora  autodidatta, ricordo che i primi bossoli e le prime cartucce erano inguardabili, i  bossoli spanciati non si contavano,  infatti realizzai subito quel che voleva essere un martello cinetico per disassemblare le decine di “prove” che feci. Riuscii comunque a confezionare delle cartucce, una cinquantina… non bellissime ma diciamo passabili.

Soddisfatto mi recai in poligono, era credo la terza o la quarta volta che ci andavo, dichiarai che utilizzavo cartucce personali ricaricate e mi recai alla mia postazione. Qualcuno, molto più esperto di me si avvicinò, quasi sorpreso che avessi intrapreso l’attività di ricarica così presto… osservò le cartucce, fece la classica faccia di chi saccente guarda con superiorità, io dissi che erano le mie prime cartucce, mi rispose che secondo lui era troppo presto per ricaricare, non avevo esperienza, che avrei dovuto chiedere consigli, risposi con un sorriso che io ero fatto così, a me piaceva sperimentare. Incominciai la mia sessione e i primi colpi andarono bene, nessun problema, ma ad un certo punto il carrello non si chiuse completamente, una cartuccia non perfetta fece inceppare la mia glock!

Con la pistola rivolta verso il bersaglio, voltai la testa, e lo ricordo bene, vidi quella persona che mi si era avvicinata prima con un ghigno, quasi compiaciuto dell’inceppamento della mia glock, che mi faceva il gesto dell’ombrello! Io pensai subito che pezzo che mentecatto…, ma non mi scomposi. Come si dice, bisogna sempre sfruttare qualsiasi cosa e trarne vantaggio.

Ebbene quella è stata la molla che mi ha spinto a migliorare le mie cartucce e a diffondere senza segreti questo mio innovativo modo di ricaricare il bossolo 9×21.